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Diffusasi come uno slogan, la celebre frase di Feuerbach "l'uomo è ciò che mangia" resta oscura nella sua genesi e nel suo significato profondo per chi non conosca l'opera di questo pensatore, che attraverso l'ironia e la battuta filosofica scuote il lettore per poi condurlo nelle tematiche decisive. Così per il cibo qui evocato, oltre la lettera, in quanto materia: esso si inscrive nella grande questione esplorata da Feuerbach del rapporto fra l'uomo e la natura, Dio, la religione. Un contesto articolato nell'opera fondamentale (Essenza del cristianesimo, 1841) cui rinviano gli articoli qui tradotti "Scienza naturale e rivoluzione" e "Il segreto del sacrificio ovvero l'uomo è ciò che mangia" - riuscendo a far luce sul famoso detto nei suoi nessi con la cultura scientifica e religiosa dell'epoca.